da Jonathan Gilmore | Set 22, 2021 | Articoli, Eventi Movimento Losanna

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Ciascuna delle 52 guide di preghiera tratta di uno specifico paese o regione e include dei punti pratici per imparare sul tema e per pregare.
da Jonathan Gilmore | Apr 27, 2021 | Articoli
John Stott: il centenario di un vero radicale
Si è discusso molto della fede cristiana della Regina all’indomani della morte di suo marito, il Duca di Edimburgo. Per decenni, John Stott, che ha servito come cappellano della Regina, ha guidato Sua Maestà in quella fede.
Eppure, sebbene la sua predicazione lo abbia portato a contatto con la famiglia reale, a vendere milioni di libri, e persino a fargli guadagnare un posto tra le 100 persone più influenti al mondo nella rivista Time, Stott, nato un secolo fa questa settimana, è rimasto un uomo umile.
Stott viveva con spartana semplicità in un bilocale sopra un garage. Autore di oltre 50 libri fra i più venduti a livello internazionale, ha ceduto tutti i suoi diritti d’autore ad un fondo fiduciario per fornire libri ai pastori con meno risorse e alle biblioteche dei seminari nel sud del mondo. La sua morte nel 2011 ha ricevuto l’attenzione dalla BBC, da tutti i giornali britannici e dai media mondiali. La sua funzione commemorativa ha riempito la St. Paul’s Cathedral. Ma le sue ceneri giacciono sotto una semplice lapide in un minuscolo cimitero di un villaggio nel Pembrokeshire. Allora perché il centenario di questo modesto pastore inglese viene celebrato dalle chiese e organizzazioni in tutti i continenti?
Stott nacque giusto due mesi prima del Duca di Edimburgo nel 1921, quando il mondo si stava ancora riprendendo dalla Grande Guerra e da una pandemia globale. Fu nominato curato presso la All Souls Chuch, Langham Place, a Londra, nel 1945, in una Gran Bretagna scossa dalla Seconda Guerra Mondiale, per poi diventare il loro rettore più giovane nel 1950.
A quel tempo gli evangelici erano una piccola minoranza nella chiesa britannica. Per tutta la seconda metà del secolo Stott ha fornito una guida instancabile, umile e devota per la crescita degli evangelici nel mondo. A dieci anni dalla morte di Stott, la sua eredità rimane profonda: almeno 600 milioni (circa un quarto) dei cristiani nel mondo sono evangelici per nome o per convinzione.
Per molti la parola ‘evangelico’ è stata contaminata dall’associazione con la lealtà politica e dall’identità culturale di alcuni conservatori bianchi in America e dallo spettacolo scioccante dei sostenitori di Trump che brandivano striscioni ‘Gesù salva’ mentre assaltavano violentemente il Campidoglio il 6 gennaio.
Ma tali evangelici, una frazione della maggioranza globale, non sono la regola. La maggior parte degli evangelici è più allineata con la fede modellata da John Stott, che non aveva niente a che vedere con la fedeltà etnica o politica, ma era semplicemente centrata in una devozione personale a Gesù Cristo come Salvatore e Signore, nella fede nell’affidabilità della Bibbia e nell’impegno a vivere la loro fede nella pratica quotidiana.
Decennio dopo decennio, Stott viaggiò in tutto il mondo parlando e insegnando in convegni, stringendo amicizie tra i leader della chiesa nella maggioranza del mondo, e facendo da guida a giovani uomini e donne con il proprio esempio di umiltà, integrità e spirito di servizio. Insieme a Billy Graham lanciò il Movimento di Losanna nel 1974 che, in collaborazione con l’Alleanza Evangelica Mondiale, tiene stretti gli evangelici all’eredità storica di Wesley, Wilberforce e Shaftesbury, integrando il loro messaggio evangelistico e la missione con l’azione sociale nel combattere problemi quali la povertà, l’ingiustizia, il razzismo e la schiavitù.
Come pastore anglicano, che rimase radicato nella sua parrocchia locale per 50 anni, aveva un amore profondo per la Chiesa d’Inghilterra e le chiese anglicane in rapida crescita negli altri continenti, specialmente in Africa. Ha fondato e ispirato la Evangelical Fellowship in the Anglican Communion (EFAC), una rete globale per incoraggiare la fedeltà all’insegnamento della Bibbia e agli standard morali. Ma la sua visione abbracciava anche tutte le denominazioni della chiesa globale: fondò la Langham Partnership per fornire risorse alle chiese di tutto il mondo con migliori borse di studio, letteratura di qualità nelle lingue e culture locali e formazione nella predicazione biblica.
Al centro del suo insegnamento Stott credeva nel potere dei cristiani di fare la differenza per il bene del mondo che li circondava, in ogni ambito della vita, di essere ‘sale e luce’, come disse Gesù. Ha spiegato come, per i seguaci di Cristo, la vita quotidiana e il lavoro sono i luoghi in cui servire Dio servendo gli altri: ogni chiamata di lavoro, caffè con gli amici, o andare per i negozi, sono un’opportunità per servire Dio e condividere il suo amore con gli altri. Con questa convinzione ha fondato il London Institute for Contemporary Christianity (LICC), equipaggiando i cristiani per vivere la loro fede in tutti gli aspetti della loro vita.
Lo stesso Stott scrisse e insegnò su argomenti importanti come il disarmo nucleare, i diritti civili, la disobbedienza civile, l’etica negli affari, e il cambiamento climatico molto prima che questi temi risvegliassero la coscienza globale. I cristiani, insisteva, devono essere ‘conservatori radicali’, conservatori della loro storica fede biblica, ma radicali nella sua applicazione a beneficio degli altri e della società. La sua era una visione radicale con una rilevanza che durerà ben oltre questo centenario.
Chris Wright
(Chris Wright è ambasciatore globale e Direttore del ministero Langham Partnership)
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